Rottofreno
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Rottofreno è un paese di 1350 abitanti, situato a 10 Km ad ovest di Piacenza ed è un centro agricolo noto per la produzione di latte e di pomodori. Le notizie sull'origine del paese sono piuttosto scarse tuttavia è interessante ricostruire 1' origine del suo toponimo. Il nome Rottofreno si dice derivi dal fatto che durante la battaglia del Trebbia tra romani e cartaginesi, il condottiero di questi ultimi Annibale sarebbe stato costretto a fermarsi nel paese per la rottura del morso del suo cavallo, di qui lo stemma del comune raffigurante la testa di cavallo con il morso rotto. Da un esame storico tuttavia dei documenti antichi in cui si parla del paese non è mai citato Rottofreno bensì Rotofredo nome di chiara origine germanica Rothfrid che significa "amico della gloria". In un documento datato 4 giugno 996 si fa menzione del "locum e castrum Rotofredi", già centro rurale importante ubicato ai margini della via Postumia confermando già all'epoca l'esistenza di un castello. Successivamente nel 1174 fra i possessi del celebre monastero di S. Michele della Chiusa, a Susa, è annoverata anche la chiesa di S. Michele e l'Ospedale di S.Elena di Rotofredo. Del castello si hanno notizie a partire dal secolo XVI quando assunse importanza strategica come difesa del ducato farnesiano. In esso nel 1544 vi si rifugiò Filippo Strozzi, costretto a desistere dal tentativo di occupare Milano in nome del re di Francia. Durante la guerra nel 1635 proclamata dal duca Odoardo Farnese contro la Spagna, il castellano Cristoforo Ferrari intimorito dalle forze spagnole assedianti comandate dal generale napoletano Gambacorta consegnò il fortilizio al nemico. Il traditore venne poi condannato alla decapitazione. Il castello subì gravi danni ad opera delle artiglierie nel corso della grande battaglia svoltasi nell 799 nei sui pressi. Riadattato sommariamente, in seguito non ebbe più funzioni militari. Attualmente l'edificio alterato in epoca imprecisata anche per l'apertura di finestre è di proprietà privata. Interessante per maestosità e solennità è la chiesa parrocchiale sempre dedicata a S. Michele che sebbene costruita in epoca recente 1937-1954 su complesso progetto dell'architetto Pietro Berzolla, conserva pregevoli opere d'arte quali: via Crucis del 1804, sculture di Paolo Perotti e maestri valgardenesi, affreschi di Luciano Ricchetti , una statua lignea del 700 che rappresenta S. Elena e una lastra tombale del barone generale Barenklau proveniente dalla vecchia chiesa dove venne sepolto nel 1746 il comandante in capo dell'armata imperiale dopo essere caduto sul campo dell'aspra battaglia sostenuta al torrente Tidone contro le truppe franco-ispane.



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