Castel San Giovanni
stato-42-1-01.jpg
Ha origini molto antiche ed i primi insediamenti ebbero luogo sulle sponde del Rio Lora (in vicinanza dell’attuale San Rocco), ma il più significativo avvenne nel 1831 in località Campo dei Soldati di Ganaghello; durante il lavoro nel campo venne alla luce un rozzo vaso di creta, grande come una pentola, ripieno di monete consolari romane d’argento conservate perfettamente. Le monete risalivano al 600-700 del periodo romano e furono nascoste non prima della dittatura di Giulio Cesare, nel 46 a.C.. Grazie al pretore di Castel San Giovanni e della proprietaria del campo, 43 di quelle monete furono donate al Museo Ducale di Parma dove si trovano ancora oggi. La strada Postumia o Romea si trovava vicino al porto romano di Parpanese e divenne presto una località importante. Castel San Giovanni fu vittima, nei secoli, di saccheggi e distruzioni, derivanti dagli eventi storici. Il torrente Bardoneggio fu un motivo di scontento per la città in quanto la fece involontariamente partecipare alle lunghe guerre tra Piacenza e Pavia, mentre, in tempo di pace, le offrì grandi vantaggi economici per il traffico di merci che dal Porto di Genova entravano nel Ducato attraverso la dogana di Bardoneggio. Nel 1290 Alberto Scoto, signore di Piacenza, fece costruire presso Olubra un borgo murato a forma quadrangolare di circa 120.000 mq.. Le mura, circondate all’esterno da un grande fossato difensivo, erano lunghe circa 1.300 mt.. Sorgeva così la Rocca, a forma quadrata con ponti levatoi. La strada Romea, l’attuale corso Matteotti, attraversava il borgo fortificato ed era chiuso dalla porta piacentina e dalla porta pavese. Nel secolo XIV venne costruita la chiesa Collegiata, unica costruzione rimasta dalle antiche vestigia; le mura, la Rocca e le porte furono completamente demolite tra il 1820 e il 1830.



condividi questa pagina
News Infonet
Cerca nel sito

  • Tortelli con gli spinaci o turtéi
    detti anche tortelli con la coda
    è il più noto piatto di magro piacentino, un primo che non può mancare nei menù delle specialità piacentine, da provare anche con la variante del sugo ai funghi...
    Pubblicata il 08/10/2012
  • Sprelle o Ciàciar
    chiacchere in dialetto piacentino
    forma dialettale del termine "chiacchere", le sprelle sono un dolce tipico piacentino del periodo del carnevale
    Pubblicata il 08/10/2012
  • Pulêinta cônsa
    servita con con polpa di manzo tritata
    la polenta concia (o condita) è una seconda portata che può fare anche da piatto unico, tipica specialità piacentina della stagione fredda...
    Pubblicata il 08/10/2012
  • Pisarèi e fasò
    il più rinomato tra i piatti tipici piacentini
    è la specialità piacentina per eccellenza a base di gnocchetti e fagioli, con sugo di pomodoro e pancetta...
    Pubblicata il 08/10/2012
  • Lumache
    un piatto piacentino della tradizione più contadina
    piatto molto gustoso e sostanzioso che richiede una preparazione particolarmente attenta...
    Pubblicata il 08/10/2012

Privacy Policy
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Maggiori informazioniOK